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Alda Merini, Milano le dedica un Ponte del Naviglio Grande.

Alda Merini

Alda Merini, Milano le dedica un Ponte del Naviglio Grande.

Il 1 novembre 2009 moriva una delle più importanti poetesse, scrittrici e aforiste milanesi del ‘900: Alda Merini.

Alda Merini
Alda Merini

Milano, sua città natale, non poteva non ricordarla e omaggiarla.

Nel decennale della sua morte le è stato dedicato un Ponte del Naviglio Grande, precisamente quel ponte che collega Ripa di Porta Ticinese a Via Corsico che lei percorreva ogni giorno e da cui si vede la sua vecchia casa, al numero 47 di Via Ripa di Porta Ticinese.

Quella casa oggi è stata ricostruita nello “Spazio Alda Merini” in via Magolfa 32, uno spazio-museo visitabile gratuitamente in cui vengono organizzati eventi culturali dedicati alla poesia, alla musica e alle arti.

E’ una delle poetesse più famose anche oggi nell’era dei social network. È praticamente impossibile navigare sui social media e non imbattersi in post che citano qualcuno dei suoi aforismi , o in fotografie che hanno come didascalia versi di sue poesie.

Potremmo definirla anche una coach life che con i suoi aforismi esorta ad amare i periodi brutti, difficili e dolorosi dell’esistenza perché anche quelli fanno parte della vita, come diceva a lei.

Alda Merini : tra poesia e malattia.

Classe 1931, esordì come scrittrice giovanissima, a soli 15 anni. Alcuni suoi scritti furono pubblicati già nel 1950, anno in cui Quasimodo bussò alla sua porta.

In tutta la sua vita attirò l’attenzione di molti esponenti del mondo culturale e della poesia come Eugenio Montale, Pier Paolo Pasolini, Busi o cantautori come Roberto Vecchioni.

Alda Merini con Aldo Busi
Alda Merini con Aldo Busi

La sua fu una vita segnata dalla malattia, il bipolarismo, che la portava ad avere scatti di ira che la costringevano a lunghi ricoveri in ospedali psichiatrici come al Paolo Pini e a quello di Taranto, purtroppo la legge Basaglia del 1978 fu completamente attuata solo nel 1994 con la chiusura di tutti i manicomi.

Una vita dedicata alla scrittura che a lei serviva ad esternare il dolore e la rabbia che aveva dentro e l’aiutava a trascorrere il tempo durante i lunghi ricoveri.

Nei versi esprimeva tutti i suoi sentimenti : la passione, l’erotismo,  l’amore per i mariti e per le figlie, la tristezza e le sofferenze subite nei manicomi.

Gli anni’90

La sua notorietà aumentò  soprattutto dagli anni ’90, fu proposta anche per il Premio Nobel, ma questa fama non bastò a farle superare i problemi economici  causati da una vita dispendiosa .

Nel 1995 per merito del senatore Volponi, ottenne il vitalizio della legge Bacchelli, ma neanche questo fu sufficiente a darle una tranquillità economica negli ultimi anni della malattia tanto che nel 2004, durante un suo ricovero all’Ospedale San Paolo, un suo amico dovette fare un appello pubblico per chiedere un aiuto economico.

Fu senza alcun dubbio un genio della poesia e della cultura e come tale le furono riconosciuti i funerali di stato.

Targa apposta sulla casa di Alda Merini
Targa apposta sulla casa di Alda Merini

Ironia ? Adolescente chiese di essere ammessa al Regio Liceo Classico A. Manzoni di Milano, ma fu respinta per una prova insufficiente in italiano.

Le celebrazioni  del decennale si concluderanno il 18 novembre nella Chiesa di San Marco. Per il programma completo visitate il sito del Comune di Milano.

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